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Immagine del redattoreAndrea Bonacossa

SIAMO BINASCO: Daniela Fabbri racconta la nuova lista!

Inizia la campagna per eleggere il "Sindic de Binasc": da un lato "Binasco Più"; dall'altro la neonata "SiAmo Binasco". Nel pomeriggio di sabato scorso siamo andati allo stand di questi ultimi per conoscere la candidata sindaco della lista, Daniela Fabbri, e per parlare con lei delle idee di questo nuovo gruppo.


AVVISO AL LETTORE: L'Onda del Futuro, in quanto legata al territorio di Binasco, ritiene che seguire la campagna elettorale sia importante, perché al suo termine si sceglieranno coloro i quali guideranno la vita della comunità per i prossimi 5 anni. L'Onda del Futuro, pertanto, si propone di offrire una informazione SUPER PARTES portando a voi, (e)lettori, le posizioni dell'uno e dell'altro schieramento. Le domande che leggerete sono state proposte anche alla candidata dell'altra lista, "Binasco Più", nell'articolo che trovate a questo link

Andrea: Siamo qui con Daniela Fabbri, candidata sindaco di "SiAmo Binasco", per parlare un po' del vostro progetto. Innanzitutto, il nome della lista.

Daniela: Il nome è "SiAmo Binasco", che dà l'idea sia dell'amore per la nostra comunità sia del fatto che ci sentiamo partecipi di essa; questo "siamo" è perché vogliamo essere protagonisti di questa avventura. Andrea: Come è nata questa lista? Daniela: In un modo un po' strano: io sono stata vicesindaco per 8 anni, ho lasciato la precedente amministrazione perché, diciamo, non c'era più spazio per un confronto positivo e, nel frattempo, alcuni cittadini ci hanno chiesto di impegnarci: in modo quasi del tutto casuale ci siamo trovati con i 2 consiglieri di opposizione, Gianluca Maggio e Mattia Andreosso e ci siamo detti "perché non proviamo a fare qualcosa insieme?" nonostante posizioni politiche lontane, sulla carta. In realtà, lavorando insieme, abbiamo potuto constatare che le posizioni politiche, misurandole con la gestione amministrativa, si annullano, perché concretamente se si pensa ad amministrare bene le ideologie vengono superate. Abbiamo pensato di fare qualcosa insieme, ed effettivamente ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d'onda; abbiamo costruito qualcosa che prescinde totalmente dagli schemi politici tradizionali ed abbiamo voluto ragionare dal basso, tralasciando le vecchie abitudini da "manuale Cencelli" per cui "io 2, tu 1". (N.d.R.: per chi non conoscesse questo modo di dire, vi rimando ad un articolo de "Il Post" che ne spiega il significato) Puntiamo a creare una lista di persone competenti, appassionate, che abbiano voglia di lavorare: poi durante le elezioni qualcuno auspicabilmente sarà eletto, qualcun altro no, ma diciamo che siamo partiti con una operazione partecipativa che vuole essere la più larga e inclusiva possibile.

Andrea: Come mai volete impegnarvi per Binasco? Daniela: Perché riteniamo che sia un momento chiave: è un periodo storico di grandissima trasformazione, in cui ci sono a disposizione risorse come non ci sono mai state da dopo la Guerra, e crediamo fortemente che Binasco abbia la necessità di fare un salto di qualità. Binasco è sempre stato un paese estremamente attivo, con un anima "avanti" rispetto ai tempi in molte cose, ma secondo noi questo momento si è un po' fermato: ci sono adesso le opportunità, quindi c'è la necessità di costruire un paese che offra dei servizi all'avanguardia, che abbia delle strutture che siano al passo con i tempi, e che garantisca ai suoi cittadini una serie di elementi che facciano la qualità della vita, in un progetto che ha al cuore come inquadramento ideale quelli che sono i temi della Agenda 2030 sulla sostenibilità, non solo investendo sulla parte umana e sulle competenze ma anche nella lotta alla povertà, e sul tema della sostenibilità, sono cose che vanno fortemente insieme. La persona per noi è centrale, e l'ambiente è l'ambito di elezione su cui bisogna andare a lavorare con una serie di proposte a partire dalle più banali, come gli impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici.

Andrea: I punti fondamentali del programma mi pare di capire siano questi, tutti temi caldi, di attualità

Daniela: I punti focali del programma sono da sempre una grande attenzione alle persone, quelle fragili ma anche quelle che hanno diritto di avere una serie di servizi: penso per esempio alle donne che lavorano e che debbono poter conciliare al meglio la vita familiare con quella lavorativa; ma penso anche a tutte le persone fragili ed ai giovani, intesi anche come persone che si avvicinano al mondo del lavoro, che devono avere delle opportunità per farlo. Consideriamo importante anche un grande investimento di impegno per andare a reperire risorse da investire sulle strutture pubbliche, ci sono 2-3 temi fondamentali come il rifacimento della scuola dell'infanzia, secondo la trasformazione dell'hangar della stazione in un centro polifunzionale, e terzo tutto quello che può andare nell'ottica della sostenibilità, dalla lotta allo spreco alimentare fino alle energie alternative.

Andrea: Parlando quindi di giovani, ci sono idee particolari? Daniela: I giovani sono uno dei temi più delicati in assoluto, perché è sempre più difficile ingaggiarli su programmi e progetti: l'idea è quella di provare a ricostituire un centro di aggregazione con delle opportunità di ritrovarsi, e secondo me un investimento su quanto può offrire possibilità di formazione e di arricchimento anche in vista del loro futuro, provare ad aiutarli anche ad immaginarsi un futuro lavorativo con tutte le possibilità che ci sono. E' un tema molto delicato ma che sicuramente abbiamo molto a cuore.

Andrea: Le ultime domande te le rivolgo come "Daniela", e non a nome del gruppo: qual' é la cosa che più ti piace di Binasco? Daniela: La sua capacità di mobilitarsi nelle situazioni comunitarie: forse chi viene da fuori lo vive un po' come una comunità chiusa in cui si fa fatica ad entrare, è però vero che quando serve qualcosa c'è un capitale sociale che si muove, è una ricchezza da valorizzare nel migliore dei modi possibili. Andrea: Ed invece una cosa che vorresti cambiare di Binasco? Daniela: La frase, che è un po' simbolo dell'immobilismo, che è "abbiamo sempre fatto così", che è qualcosa che in questo momento c'è assolutamente la necessità di cambiare e ribadire: il mondo è cambiato già negli ultimi 10 anni, e la pandemia lo ha rivoluzionato radicalmente. C'è la necessità di ripensare tutto, dagli stili di vita alle modalità lavorative, anche al modo di fare comunità e vivere un territorio; bisogna in questo momento investire sulla capacità di immaginare il futuro.

Lucia Rognoni e Daniela Fabbri (foto: pagina Facebook SiAmoBinasco)

Andrea: Qualcosa che vuoi dire ai lettori dell'Onda? Daniela: Quello che inviterei a fare è guardare quello che stiamo facendo senza lenti, senza dire "però lui era di là, lei era dall'altra parte" eccetera. Abbiamo fatto un percorso che è stato quello di valorizzare le cose che ci uniscono e non quelle che ci dividono, e ci siamo riusciti. Quello che vorrei che le persone facessero è provare a vedere più in profondità questo progetto e non fermarsi in superficie.

Intervista e foto (ove non indicato) di Andrea Bonacossa


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