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Immagine del redattoreTEBA

Giovani e Ucraina, Sfiducia o Indifferenza?

Mai avrei pensato che il mio ritorno in veste di autore sarebbe stato dovuto ad un evento così tragico... Colgo l'occasione per scusarmi per la mia assenza sul sito.

Queste degli ultimi giorni sono notizie che mai avremmo voluto sentire, e tutto il mio pensiero va certamente alle famiglie ucraine che in questo momento, persino mentre sto scrivendo questo articolo, stanno soffrendo.


Molti pensano che noi giovani stiamo vivendo questa situazione "passivamente", ma non si potrebbe essere più in errore: molti di noi sono spaventati, per non dire terrorizzati, probabilmente al punto da evitare di affrontare l'argomento; molti altri si stanno muovendo con diverse manifestazioni, per sottolineare il ripudio all'idea di queste violenze ingiustificabili; altri ancora, me compreso, si stanno informando sulla situazione storica e su quello che effettivamente possiamo fare, anche nel nostro piccolo, per inviare supporto alle vittime.


Noi giovani siamo stati molto colpiti dalla situazione: in classe non si parla d'altro, che sia per volontà dei professori, o di noi studenti, l'argomento salta sempre fuori.

Negli ultimi giorni ho purtroppo assistito anche a qualche momento di completa sfiducia nella Storia da parte dei giovani più fragili, che non riescono a capacitarsi dello scoppio di una nuova guerra, nonostante i molteplici esempi di cosa questo comporti, anche nella storia recente.

(Foto: pagina Facebook Comune Binasco)

Partecipando alla fiaccolata per la pace di Binasco, ho avuto piacere di vedere presenti anche studenti e studentesse delle scuole medie, con cui ho avuto occasione di confrontarmi. Sono rimasto piacevolmente colpito dai ragazzi, timidi davanti al nostro microfono, ma sicuramente decisi nel partecipare alla manifestazione.

Ho parlato anche con qualche docente di scuola media, in particolare con il professor Bondesan: questi ha mostrato comprensione ed empatia verso i più fragili di noi, che ora non riescono a trovare utilità nello studio della Storia, siccome i conflitti persistono tutt'oggi; tuttavia ha voluto dare un messaggio di conforto: "La Storia è difficile da vivere, ma ognuno di noi è parte attiva di essa: voi giovani potete fare molto di più di quello che credete, il mondo è in mano anche a voi".


Non potrei concordare di più.

La storia è una severa magistra, ma dobbiamo imparare da essa, anche se chi ci ha preceduto non è riuscito a farlo (o non ha voluto). Vedere la storia come un ciclo infinito di eventi che continuano a ripetersi è troppo semplice; è difficile invece vederla come una linea che procede costantemente in avanti: magari non è la più dritta, ma siamo noi a condurla e a decidere in che direzione deve andare.


Siamo una generazione che è sempre stata in prima linea per le battaglie in cui credeva (diritti, ambiente, ecosostenibilità...) ed è arrivato il momento di combattere anche per quelle battaglie che non ci riguardano direttamente. Non parlo solo di organizzare manifestazioni, ma anche di offrire asilo, risorse, donazioni...

Possiamo e dobbiamo fare molto poiché, a condurre quella linea, ci siamo anche noi.




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