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Immagine del redattoreVincenzo Russo e Gianluca Baldini

CO2 presente in eccesso nei luoghi chiusi



A seguito di misurazioni effettuate da Striscia la Notizia con il misuratore di anidride carbonica (CO2) in alcuni luoghi chiusi è stato riscontrato che la quantità di CO2 non rispetta il limite previsto, ovvero 1.000 ppm.

Il rischio è quello di inspirare anidride carbonica espirata da altre persone.

La gravità del fatto è ancora più forte in questo periodo di emergenza sanitaria per il coronavirus/COVID19/ SARS-CoV-2.

È emerso che i livelli di CO2 sono molto alti in luoghi come cinema, discoteche dove si possono vedere livelli di CO2 sui 6.000 ppm.

Questo problema può avere cause, come: scarsa apertura delle finestre, aeratori non in grado di poter risolvere il problema, ecc...

Per mantenere la concentrazione di CO2 al massimo allo 0,15% devono essere immessi mediamente 25 m³/h di aria nuova per persona. Questa quantità, in realtà, noi abbiamo bisogno solo di un decimo per l’approvvigionamento di ossigeno e per il nostro metabolismo; ma per garantire il ricambio dell’aria che contiene CO2 e sostanze nocive sono necessarie portate relativamente elevate di aria nuova. Il modo più semplice e più efficiente dal punto di vista energetico per garantire tali portate è un impianto di ventilazione con recupero termico.

A far presente la situazione per Striscia la Notizia, è il servizio di Massimiliano Laudadio, a cui il sottosegretario di stato al ministero della salute, Andrea Costa, ha dichiarato l’impegno del tavolo salute e ambiente nel risolvere la situazione anche con degli incentivi fiscali da parte dello Stato per l'ammodernamento degli impianti di areazione.

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